Difendiamo i diritti dei lavoratori: l’8 e 9 giugno andiamo a votare SÌ
L’8 e 9 giugno 2025 saremo chiamati alle urne per esprimerci su cinque quesiti referendari che riguardano temi fondamentali: la sicurezza nei luoghi di lavoro, il diritto alla reintegrazione in caso di licenziamento illegittimo, la tutela dei lavoratori negli appalti, l’abolizione della precarietà tramite il contratto a termine e il riconoscimento della cittadinanza.
Cinque quesiti, cinque occasioni per migliorare le condizioni di milioni di persone, tutelare la dignità del lavoro e restituire centralità ai diritti di chi ogni giorno contribuisce alla crescita del Paese.
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Eppure, a fronte dell’enorme importanza di questo appuntamento, assistiamo a un silenzio assordante. Televisione e giornali trattano il tema con superficialità, se non con aperta indifferenza. I motivi sono chiari: questi referendum, se vincenti, costringerebbero le grandi lobby a investire davvero nella sicurezza, nella legalità e nella dignità del lavoro.
Le forze che detengono il potere economico e politico stanno cercando in ogni modo di oscurarli o screditarli.
Grave e inaccettabile è anche l’atteggiamento di alcune istituzioni. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha dichiarato pubblicamente che farà campagna contro il referendum. Un’affermazione che ci preoccupa profondamente, perché arriva da chi dovrebbe rappresentare le istituzioni in modo imparziale.
Noi del Movimento 5 Stelle di Rivoli diciamo con forza che votare è un dovere civico e democratico.
Sosteniamo convintamente tutti e cinque i SÌ, anche quello sulla cittadinanza, su cui il M5S nazionale ha scelto di non prendere posizione, lasciando libertà di voto.
Ringraziamo, certo, per questa “concessione”, ma non possiamo nascondere il nostro rammarico per l’assenza di un impegno reale da parte del Movimento a livello nazionale. Fino ad oggi, non abbiamo ricevuto materiali, indicazioni organizzative, volantini o iniziative concrete per sostenere questa battaglia, che invece rappresenta perfettamente i valori fondanti del nostro Movimento.
Un sincero plauso va invece alla CGIL, promotrice di questo importante referendum, che ha dimostrato coerenza, coraggio e attenzione verso i bisogni reali del Paese.
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L’8 e 9 giugno è il momento di scegliere da che parte stare.
Noi stiamo dalla parte delle lavoratrici, dei lavoratori, dei giovani, dei precari, degli sfruttati, degli invisibili.
Facciamoci sentire. Andiamo a votare, e votiamo SÌ.
